Tipi di diamante

 

 

 

 

 

 

 Le proporzioni del diamante, specialmente l’altezza in relazione al diametro, così come il diametro della tavola confrontato con il diametro del diamante, determinano come si rifletterà la luce nel diamante. Un diamante che abbia buone proporzioni rifletterà la luce da una faccetta all’altra (come uno specchio) e la disperderà, la rifletterà per la parte superiore del diamante (attraverso la tavola).

È un questione molto complessa che ancora oggi divide i professionisti. Per ottenere la massima brillantezza, di fuoco, di vita, un diamante deve essere tagliato secondo certe dimensioni e proporzioni. I tagliatori di diamante devono considerare con attenzione le proprietà ottiche di ciascun diamante per determinare la sua forma ottimale.

Esistono differenti norme, una per gli Stati Uniti e un’altra per l’Europa. Questo significa che i diamanti definiti come di “taglio ideale” non avranno esattamente le stesse proporzioni e dimensioni, in quanto queste dipendono dal mercato in cui vengono distribuiti, se americano o europeo.

Perché non esiste un “taglio ideale” per tutti i diamanti? La materia prima (diamante grezzo) è molto cara e i tagliatori di diamanti cercano di sfruttare al massimo il loro investimento. La percentuale di perdita nella lavorazione di un diamante grezzo può raggiungere più del 70% al momento del taglio. Risulta chiaro quindi il dilemma con cui si confronta chi si appresta a tagliare un diamante grezzo. Dovrà scegliere tra ottenere un maggior peso del diamante lavorato in detrimento della qualità del taglio, e ottenere un diamante lavorato leggermente più leggero però con di maggior qualità. Il più piccolo errore di calcolo nel momento del taglio può essere responsabile della differenza tra un diamante di taglio ideale e un diamante con un taglio molto buono.

 

Il laboratorio GIA qualifica la dimensione della faccetta posteriore di un diamante secondo il quadro seguente: